L’articolo è de Il Giorno, che ne ha parlato anche nei giorni scorsi: in attesa di ulteriori aggiornamenti su cui vi terremo informati condividiamo il pezzo del collega Lorenzo Crespi.
Hanno attraversato la città in sella ai loro cavalli, raggiungendo i Giardini Estensi.
La mobilitazione degli allenatori dell’Ippodromo di Varese è partita dalle Bettole per giungere fino al Municipio, dove però non è avvenuto l’incontro sperato con il sindaco Davide Galimberti, che non era presente.
L’iniziativa è stata promossa in segno di protesta per la chiusura della pista di allenamento della struttura gestita dalla Svicc, la Società varesina incremento corse cavalli.
Un provvedimento che la società aveva anticipato nelle scorse settimane agli allenatori, lamentando il mancato pagamento da parte di alcuni affittuari dei box presso le scuderie delll’Ippodromo.
Detto, fatto: in occasione del ponte festivo del Primo Maggio gli accessi alla pista sono stati effettivamente bloccati.
Immediata la reazione da parte degli allenatori.
“Dopo il primo avviso della società avevamo presentato un esposto dicendo che eravamo pronti a denunciare – spiega Valentina Oglialoro, una degli allenatori dell’Ippodromo varesino – in seguito al blocco abbiamo effettuato le denunce”.
Un’azione che però non ha avuto effetti. “Speravamo che nell’arco di un paio di giorni la cosa si risolvesse, ma sabato mattina era ancora tutto sigillato”. La sfilata dall’ippodromo al centro ha voluto accendere i riflettori su un problema che riguarda decine di operatori.
“Dietro c’è tutto un indotto: abbiamo cavalli che devono correre questo fine settimana tra Roma, Milano e la Toscana e altri la prossima settimana, ma non si possono allenare”.
Gli allenatori si augurano una soluzione imminente per il benessere degli animali: sono 130 i cavalli al momento fermi nelle scuderie.
“Non vogliamo la guerra: siamo stufi di non essere ascoltati – continua Oglialoro – abbiamo chiesto aiuto in tutti i modi e nessuno è intervenuto. Vogliamo solo continuare a fare il nostro lavoro in santa pace per il bene dei cavalli e dei dipendenti. È un danno per tutti: per noi, per i cavalli, per il Comune e la Varesina stessa”.
A sostegno della protesta ci sono anche l’Associazione nazionale Galoppo e l’organizzazione di volontariato Horse Angels. Domani è prevista una nuova commissione in Comune sull’Ippodromo: l’ultima della scorsa settimana (a cui la società non aveva partecipato) si era risolta in un nulla di fatto.
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